...per cogliere insieme il lato più divertente e affascinante della Scienza :)
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sabato 8 ottobre 2016

Quanti zuccheri bevi?

Sappiamo tutti che sui cibi e sulle bevande sono riportate per legge le informazioni nutrizionali.
Ma abbiamo davvero capito quanti sono gli zuccheri che beviamo?

Cartellone realizzato dalla classe 3B (A.S. 2016-17)s
"Abbiamo fatto un cartellone su cui abbiamo attaccato delle lattine e bottiglie e a fianco abbiamo messo quanto zucchero c'era nella bottiglia o nella lattina" (GP)
"Un'esperienza come fare un cartellone che espone i carboidrati contenuti nelle bevande può sembrare inutile..." (LDC)
"...ma sapere quanto zucchero c'è dentro a ogni bevanda è molto importante" (AB)
"In alcune bevande non ti dice lo zucchero totale e allora bisogna fare una proporzione per scoprirlo" (AR)
"C'è scritto solo quanti zuccheri ci sono in 100g e quindi pensi che siano pochi ma se vai a fare il calcolo diventano molti di più" (LG)
"Per capire basta fare un piccolo ragionamento" (LDC)
"E' stato interessante perché anche se beviamo molto spesso queste bevande io personalmente non mi sono mai chiesta quanto zuccheri c'erano dentro" (AR)
"Sapevo che in una lattina di Coca-Cola c'era dello zucchero, ma non sapevo che ce n'era così tanto" (AB2)
"Dopo questo esperimento inizio a comprendere la tabellina nelle bevande" (FF)
"A volte beviamo cose che non sappiamo neanche cosa contengono e questo non va bene" (SS)

"Il nostro cartellone ha proprio lo scopo di far sapere che in una giornata di sabato assumiamo tre cucchiai pieni di zucchero nella Coca-Cola, senza contare gli acidi" (LDC)
"Abbiamo capito che dentro a queste lattine ci sono un bel po' di zuccheri (...) tipo nella Coca-Cola ci sono 35g di zucchero, forse un po' troppo" (ST)
"Anche se dire 35 g di zucchero sembra poco, in realtà sono tantissimi" (BK)
"Leggerlo sulla confezione è una cosa, ma vederlo è un'altra" (AM)
"Sono rimasto sorpreso" (MV)
"Bere la Coca-Cola tutti i giorni (come di solito faccio io) può far male alla salute" (FZ)
"Quando ho visto la Coca-Cola (...) mi sono sorpreso e quando ho visto il te non ci credevo" (GP)
"Pensavo che dentro alle bibite ce ne fossero dentro la metà, ma invece mi sbagliavo" (LM)
"Ad esempio in una bottiglia di Oran Soda (330ml) ci sono 42,9g di zucchero" (LG)
"All'inizio pensavo che le bottigliette di tè avessero la minor percentuale di zucchero e quindi ne compravo una ogni giorno. Dopo questa attività ne comprerò 1 volta o massimo 2 a settimana" (FF)
"Quando devo prendere da bere è meglio sapere quanti zuccheri ci sono" (LN)
"Ci sono tantissimi zuccheri e quindi berne spesso non fa per niente bene" (LG)
"Ogni tanto possiamo bere Coca-Cola, Sprite, Fanta, te, ecc.. ma sempre in modo ragionevole" (AB2)
"Magari qualche volta si potrebbe fare a meno di bere alcune bevande" (AR)
"Per una persona a dieta sconsiglio vivamente di berne" (GM)
"Sicuramente le bevande che beviamo sono molto zuccherate e buone ma berne sempre e molto fa malissimo" (GM)
"È stata una attività utile a farci ragionare sui soldi che spendiamo per prodotti falsi e inutili, e quindi darci la possibilità di risparmiare in futuro, togliendo dei nostri alimenti quotidiani le bevande che abbiamo esaminato oggi, scegliendo prodotti più sani." (TC)
"Lo so che sicuramente è più buona la Coca-Cola, però ho capito che forse è meglio comprare l'acqua piuttosto che qualsiasi altra bevanda" (LN)

"Pensavamo fosse noioso ma in realtà dopo 5 minuti di lavoro ci divertivamo" (MG)
"A metà del lavoro ho capito che era interessante perché la prof per spiegarci questa cosa non ha usato il solito metodo (leggere sul libro) ma ci ha fatto partecipare" (FZ)
"Abbiamo fatto una lezione di scienze alternativa sugli zuccheri" (LG)
"E' stato bello (...) perché era da molto tempo che non facevamo un lavoro di gruppo" (ST)
"Abbiamo collaborato tutti insieme" (GP)
"Ci siamo impegnati tutti e ci divertivamo ugualmente!" (FF)
"E' stato un vero lavoro di gruppo" (SS)
"Il risultato è stato molto soddisfacente" (AM)
"Alla fine abbiamo fatto una foto tutti insieme con dietro il cartellone" (GP)
"Il lavoro che abbiamo fatto insieme è bellissimo" (AB)

domenica 8 marzo 2015

Simulare l'evoluzione



Sappiamo che l'evoluzione agisce in tempi molto lunghi, ma abbiamo potuto simularla in classe per studiarne i meccanismi!
Il nostro gioco è iniziato con quattro pesci progenitori, disegnati su carta bianca e distribuiti a quattro gruppi di lavoro. Questi pesci si sono "riprodotti", venendo ricopiati da ognuno dei membri del gruppo. Anche se i figli assomigliano ai genitori, c'è sempre una certa variabilità: tutti i nostri disegni sono esemplari unici e portatori di qualche mutazione, a volte piccola e altre volte invece molto evidente!
Questa variabilità è proprio la base su cui può agire la selezione naturale: solo alcuni individui sopravvivono, quelli portatori delle caratteristiche "migliori", o meglio, i più adatti all'ambiente in cui vivono. Ad ogni turno, solo uno dei pesci disegnati in ogni gruppo riusciva a sopravvivere, ed era lui a trasmettere le proprie caratteristiche ai suoi discendenti, venendo preso come nuovo pesce modello dai disegnatori!
Di generazione in generazione, la selezione naturale ha fatto si che nelle varie popolazioni si accumulassero le caratteristiche vantaggiose, cioè gli adattamenti che permettevano ai vari pesci di avere un vantaggio nella lotta per la sopravvivenza.
Nel corso del tempo, le progressive differenze accumulate possono portare alla creazione specie diverse di pesci!

Nel video potete vedere gli incredibili risultati di questa simulazione...

Prof. Pantaleoni

venerdì 12 dicembre 2014

Muta VS Metamorfosi

Oggi in classe abbiamo riflettuto sul significato di "muta" e "metamorfosi", in particolare cercando di capire le differenze e le analogie tra questi due processi.
Come promesso, aggiungo alle definizioni due video, entrambi riferiti al grande gruppo degli invertebrati. I video sono girati in timelapse  (dall'inglese 'time': "tempo" e 'lapse': "intervallo", quindi fotografia ad intervallo di tempo) cioè sono ottenuti processando una serie di fotografie scattate in sequenza e opportunamente montate a formare un video. In questo modo, in pochissimi minuti riusciamo a osservare un processo che dura diverse ore o addirittura giorni!


Muta s. f. (der. di mutare)

in biologia, il rinnovamento del tegumento, o di alcune sue parti, che si verifica periodicamente in molti animali: il rinnovo della cuticola negli artropodi (detto ancheecdisi o esuviazione), dello strato corneo dell’epidermide nei rettili, delle penne negli uccelli e, più raram., dei peli della pelliccia in varî mammiferi.

Ecco dunque il video della muta di una tarantola. Osservate come la tarantola per prima cosa rompe il suo esoscheletro in corrispondenza del capo e dell'addome. Una volta liberata la testa, impiega molto tempo per "sfilare" le otto zampe dalla vecchia corazza. In tutto questo tempo, il ragno è particolarmente vulnerabile, perché il nuovo esoscheletro è ancora molto molto tenero e flessibile. La tarantola ha però la stessa identica forma che aveva prima della muta, è soltanto... ancora più grossa!!


Metamorfosi s. f. (dal gr. μεταμόρϕωσις, der. di μεταμορϕόω «trasformare», comp. di μετα- «meta-» e μορϕή «forma»)

In zoologia, l’insieme dei cambiamenti morfologici e fisiologici, implicanti un diverso rapporto dell’organismo con l’ambiente, che dallo stadio larvale conducono allo stadio adulto, tipici di alcuni pesci (anguilla), degli anfibî e di molti invertebrati. 

Per la metamorfosi vi propongo il video che mostra la trasformazione di un bruco in pupa e quindi in insetto adulto, in questo caso una mosca! La metamorfosi infatti interessa moltissimi invertebrati e non solo le famosissime farfalle. L'adulto, una volta uscito dalla cuticola della pupa, deve spiegare le sue nuove ali e anche in questo caso ha bisogno di attendere che il suo esoscheletro si indurisca! Si tratta però di un organismo assolutamente diverso sia dal bruco che dalla pupa.





venerdì 28 novembre 2014

Un invertebrato nel piatto..


Con gli invertebrati non ci sono vie di mezzo: o li ami o li odi!
Moltissimi sono considerati un cibo davvero appetitoso. Di certo avrete assaggiato almeno un piatto a base di molluschi: spaghetti alle vongole, cappesante gratinate, impepata di cozze, insalata di polipo, calamaretti fritti oppure seppie in umido. Se invece preferite gli artropodi potete sbizzarrirvi con chele di granchio, linguine all'astice, gamberi cucinati in mille modi diversi, scampi oppure canocchie al limone..
Da noi tutti questi piatti sono considerati prelibati e in altri paesi... ci sono altri invertebrati che sono considerati altrettanto deliziosi! Ad esempio, un piatto tipico francese sono le escargot, cioè le lumache, mentre in molti paesi asiatici si mangiano anche alcuni tipi di insetti, che oltre ad essere tra gli animali più numerosi del pianeta forniscono un ottimo apporto proteico.
Quando però sul nostro tavolo arrivano degli INVERTEBRATI INASPETTATI possono sorgere dei dubbi...
Voi avreste assaggiato il piatto nella foto? C'è qualcuno abbastanza esperto da riuscire a riconoscere di che cosa si tratta??
Prof. Pantaleoni

giovedì 27 novembre 2014

Per tutti gli amici dei RAGNI

Oggi ho fatto una sostituzione in 2B e parlando di invertebrati mi è sembrato di capire che alcuni non siano tanto amici dei ragni.
QUESTO POST È PER VOI: guardate questo video in cui la danza rituale del ragno pavone è abbinata a una famosa canzone e ditemi se non è davvero irresistibile!
Il rituale di corteggiamento prevede una danza complessa, con saltelli laterali, zampe pelose mosse a ritmo e affascinanti (?) oscillazioni dell'addome... il tutto per conquistare una femmina che potrebbe anche decidere di trasformare un corteggiatore sgradito in cena!


Verrò a controllare che abbiate cambiato idea su questi affascinanti animali... ;)
Prof. Pantaleoni

martedì 18 novembre 2014

Verme o Bruco?


Signore e signori: ecco l'invertebrato che passeggiava ieri sulla cattedra di 2C!
Non temete, la ripresa è fatta al microscopio e l'animale in questione è lungo solo pochi centimetri, non siamo in presenza di strani mostri alieni!
Ma allora di che cosa si tratta? Di un BRUCO o di un VERME???
Sappiamo che i vermi sono invertebrati "generalmente di piccole dimensioni e dal corpo allungato e molle", mentre i bruchi "hanno forma allungata e aspetto vermiforme".. Però questo non ci aiuta molto a risolvere il problema! Che cosa ci permette di distinguere questi animali?
E soprattutto: il nostro Pieris diventerà mai una farfalla???

Prof. Pantaleoni

domenica 19 ottobre 2014

I nostri prototipi di cellule!

Era da tempo che volevo condividere sul blog il lavoro fatto lo scorso anno dai ragazzi delle classi prime!


I modellini realizzati erano tantissimi e tutti in esposizione alla festa della scuola. Molti sono stati restituiti ai legittimi proprietari, ma alcuni sono rimasti a scuola e possono essere ammirati in laboratorio di scienze.
Ho trasformato due delle foto scattate in immagini interattive: cliccando sulle foto si viene indirizzati alla pagina di thinglink, nella quale è possibile a cosa corrispondono i vari punti delle cellule! Provare... per credere!!!

Prof. Pantaleoni

venerdì 26 settembre 2014

Caccia al tesoro... botanica: ECCO I RISULTATI!!


Ecco come si è svolta la nostra caccia al tesoro:
1. su nove alberi del parco è stato apposto un cartellino colorato;
2. alle squadre è stata consegnata una copia cartacea della chiave dicotomica (abbiamo fatto una prima prova con il Pioppo nero, il grande albero sul marciapiede davanti alla scuola);
3. a partire dal fischio di inizio, le squadre hanno avuto 30 minuti di tempo per identificare le piante contrassegnate dai cartelli colorati.

Riconosco che la prova era piuttosto impegnativa, sia perché era la prima volta che i giocatori usavano una chiave dicotomica, sia perché il tempo a disposizione era davvero poco. Tutte le squadre però hanno partecipato con grande correttezza e sono riuscite nell'identificazione, un successo per tutti!!
Ecco la classifica finale:
- 2 piante a testa per le squadre "PMS - Pronti a Morire per la Scienza" e le "felci killer". La prima è stata messa in difficoltà da un ginocchio dolorante ma è rimasta sempre unita, la seconda merita una nomina speciale per essere stata l'unica squadra a identificare correttamente l'Ailanto, dopo soli 5 tentativi sbagliati!
- 3 piante a testa per le squadre "i polline" e "le querce", che però hanno fatto molti tentativi e hanno giocato con grande impegno e concentrazione.
- 4 piante per i "fior di loto" che hanno ottenuto un ottimo risultato ma che forse avrebbero potuto anche fare di meglio se non fossero stati impegnati a studiare con grande preoccupazione i movimenti delle felci killer.. 
- 5 piante, record assoluto, per le "spore assassine"!! Qualcuno aveva di certo studiato fino a tardi la sera prima, inoltre la buona organizzazione del gruppo e una certa dose di curiosità per le piante hanno portato questa squadra a un ottimo risultato.

I miei complimenti a tutti i ragazzi per la serietà, l'impegno, la concentrazione e la bravura in questa attività e al Prof. Roberto Trigari per il prezioso supporto!
Per tutti quelli che non hanno potuto partecipare, presto vi dirò dove trovare delle guide per identificare con questo sistema le piante e anche farfalle, pesci, funghi, insetti...

Prof. Pantaleoni

mercoledì 24 settembre 2014

Caccia al tesoro.. botanica! Ecco le chiavi dicotomiche


La nostra scuola è circondata da un parco pieno di.. piante.. o per essere più precisi di alberi.. o per essere più precisi.. bisognerebbe essere in grado di riconoscere di che alberi si tratta!
In realtà con gli strumenti giusti è molto più facile del previsto, basta usare le CHIAVI DICOTOMICHE!!
Si tratta di un elenco di caratteri che si escludono a vicenda (ad esempio: biondo oppure bruno - sei zampe oppure otto - foglie aghiformi oppure foglie non aghiformi) e che piano piano restringono le possibilità e ci portano a identificare con certezza la specie che stiamo osservando.
Chiaramente, per le piante non ci interessano criteri come il colore dei capelli oppure il numero di zampe, invece dobbiamo riconoscere i CARATTERI FOGLIARI. Anziché studiarli solo sul libro, possiamo provare ad allenarci con questo quiz messo a punto dall'Università di Trieste grazie al progetto Dryades (ne parleremo anche in classe, ma potete iniziare a curiosare sul loro sito oppure scaricare le app..).
Clicca sul link e mettiti alla prova:

Prof. Pantaleoni

PS una volta sul sito, il percorso da seguire è: "moduli di e-learning" (sulla destra) >> "Quiz? impara a riconoscere i caratteri fogliari" click su ENTRA

giovedì 31 luglio 2014

Cosa significa "dioica"?! Il ritorno dell'ortica!



Dopo aver camminato parecchio alla ricerca dell'ortica ho trovato delle piante in fiore... ma... ho detto bene: in fiore??! Certo che sì!
I fiori di ortica non sono molto appariscenti e nemmeno profumati, perché questa specie non ha bisogno di attirare insetti o altri animali per riprodursi. Si tratta infatti di una pianta anemofila: una parola che deriva dal greco ἄνεμος (anemos = vento) e ϕιλος (filos = amante) e indica che la loro impollinazione avviene per opera del vento! Il polline di ortica è quindi particolarmente abbondante e leggero, per essere trasportato facilmente e in grandi quantità anche da una brezza leggera, mentre i pistilli hanno uno stimma ben sviluppato e piumoso, per riuscire a catturare al meglio il polline di passaggio.
Attenzione però, per osservare questi fiori serve un forte ingrandimento: scoprite nel video come trasformare il vostro smartphone in un potente microscopio, in grado di fare bellissimi video e fotografie ad alto ingrandimento!!

Prof. Pantaleoni

mercoledì 30 luglio 2014

L'amore al tempo dell'ortica..


Continua la serie di post dedicata alla riproduzione delle piante e chiaramente non potevo dimenticarmi dell'ortica!
Come ben sapete, questa pianta cresce spontaneamente nelle nostre zone e basta la vicinanza di un piccolo corso d'acqua per trovarne in abbondanza. Di conseguenza, sono uscita di casa in ciabatte per andare a raccogliere qualche bel mazzo dell'ortica che cresce nei prati dietro al nostro condominio, munita di forbici e guantoni... peccato che, proprio la mattina del giorno scelto per la raccolta, il comune avesse deciso di tagliare accuratamente l'erba! Ho quindi provato a guardarmi in giro, ma devo dire che i giardinieri del comune sono stati estremamente scrupolosi e precisi: erba bassa, perfettamente tagliata e nessuna traccia di ortica! Dopo svariate ricerche, sono riuscita a reperire una pianta di ortica in fiore, miracolosamente sfuggita al decespugliatore, perché accuratamente nascosta dietro i cassonetti della raccolta differenziata.
Ma... per la riproduzione dell'ortica UNA pianta non basta!! Avete capito bene: la pianta superstite che ho trovato era quella che vedete a sinistra nella foto: una pianta con fiori maschili, che quindi è assolutamente inutile senza una compagna con fiori femminili. Trovare anche la pianta femminile che vedete nella foto a destra ha richiesto una lunga, lunghissima passeggiata per i viottoli che portano in campagna, anche quelli con erba accuratamente tagliata. La mia ricerca è terminata solo quando ho deciso di essere tanto temeraria da saltare un fosso per raggiungere l'ortica che cresceva sulla sponda opposta, al sicuro dai giardinieri!
Pur indossando le infradito, ho dato grande prova di agilità riuscendo a non cadere nel fosso e nemmeno nel cespuglio delle rigogliose ortiche!
Quindi posso annunciarvi orgogliosamente: DOMANI IL VIDEO SUI FIORI DI ORTICA!!!
La scienza e l'amore (tra ortiche) possono richiedere sforzi e sacrifici ma... ne vale sempre la pena :)

Prof. Pantaleoni

lunedì 28 luglio 2014

Tutti i fiori contengono stami e pistilli?


Continuano i video sulla parte più bella e appariscente della pianta, che contiene gli apparati della riproduzione: il fiore!
Abbiamo imparato che si tratta di un germoglio trasformato che porta speciali foglie adibite alla funzione riproduttiva: gli stami (contenenti il polline) e i carpelli (contenti gli ovuli). Sappiamo tutti che i fiori possono essere anche molto diversi tra loro, ma stami e carpelli sono sempre presenti sullo stesso fiore??!
Per rispondere a questa domanda non vi porterò dal fioraio ma nell'orto, per svelare qualcosa che interesserà particolarmente i futuri cuochi...

Prof. Pantaleoni


giovedì 24 luglio 2014

Come si riproducono le piante?



Inizia il viaggio alla scoperta della riproduzione vegetale: vedremo che le piante hanno una notevole "fantasia riproduttiva" e che specie diverse possono propagarsi in modi anche molto differenti.
Concentriamo la nostra attenzione sulle Fanerogame, dal greco ϕανερός (faneros = palese) e γάμος (gamos = nozze), cioè tutte quelle piante con organi riproduttivi ben visibili: i fiori!!
Incominciamo dai "fiori perfetti", che abbiamo osservato in laboratorio analizzando il bellissimo Lilium sp., il cui fiore presenta sia la parte maschile (gli stami) che quella femminile (il pistillo). In laboratorio con le classi 1B e 1C abbiamo anche simulato la prima fase della riproduzione vegetale: l'impollinazione!
Buona visione,
Proff. Pennacchia e Pantaleoni

mercoledì 16 luglio 2014

Sicuri che le tagliatelle all'ortica non pungano?!



Sul sito degli Amici dell'Ortica vediamo i cuochi al lavoro con la pianta fresca, muniti di guanti e grembiuli (clicca qui). Ma quand'è che l'ortica smette di pungere per diventare un ingrediente di tagliatelle, tortelli e arrosti, gustoso ma soprattutto INNOCUO?!
Domanda apparentemente banale ma certamente importante!
Le nostre osservazioni in laboratorio ci hanno mostrato che per essere pronti con qualche osservazione basta il coraggio necessario per avvicinarsi all'ortica, unito a una torcia e una buona lente di ingrandimento oppure ancora meglio a uno stereo-microscopio. I peli di ortica sono costituiti da una singola cellula, molto grande e a forma di ampolla, al cui interno è presente un succo urticante ad alta pressione, che tra l'altro contiene anche istamina e acido formico (lo stesso veleno urticante usato dalle formiche per difendersi). La parete cellulare di questi peli ha l'apice silicizzato e quindi molto fragile: immaginate di avere per le mani un cristallo sottilissimo. Al minimo sfioramento l'apice del pelo può rompersi e il liquido urticante viene iniettato al.. malcapitato!
E' chiaro che una volta lavate, sbollentate e saltate in padella  le armi di difesa dell'ortica saranno sicuramente "scariche" e rimarrà solo un ingrediente gustoso e nutriente :)

Trovate il video dell'esperimento completo eseguito dalle classi IB e IC, con il sottofondo musicale realizzato da Mirco di IIIC, nel post precedente.

Prof. Pantaleoni & Pennacchia



giovedì 3 luglio 2014

Perchè l'ortica punge?

Chi di voi ha assaggiato un delizioso risotto oppure delle tagliatelle all'ortica sa che questa pianta erbacea è molto apprezzata in cucina! Le sue foglie tenere e saporite si prestano a preparare gustose ricette, tanto che in settembre a Malalbergo è organizzata la splendida Sagra dell'Ortica.
Ma prima di cucinare l'ortica, dobbiamo riuscire a raccoglierla! Questa pianta ha infatti un efficace sistema di difesa: foglie e fusto sono fortemente urticanti, come suggerito proprio dalla prima parte del nome scientifico: Urtica dioica.
Osservandola in laboratorio siamo riusciti a capire come fa l'ortica a essere così pungente: BUONA VISIONE!!

Prof. Pantaleoni



PS da esperta botanica è dallo scorso anno che mi "documento" in modo approfondito sulla Sagra dell'Ortica e confesso che il mio piatto preferito erano le lasagne verdi: assolutamente imperdibili!!

giovedì 26 giugno 2014

Come sono fatte le cellule vegetali?


E' finalmente arrivata l'estate e adesso è il momento ideale per mettere un po' di ordine nei lavori svolti durante l'anno scolastico. Ci siamo rese conto che sono fatti davvero moltissimi esperimenti in laboratorio... anche se alcuni di voi ci hanno già detto: MAI ABBASTANZA!!! 
Ci vorrà un bel po' a pubblicare tutto quanto e oggi iniziamo dalla prima parte sulle cellule vegetali.
Buona visione,

Proff. Pantaleoni e Pennacchia

mercoledì 11 giugno 2014

Le foglie idrorepellenti del Fior di Loto


Durante l'ultima visita all'Orto Botanico di Ferrara molti di voi erano rimasti sorpresi dalle foglie idrorepellenti del Fior di Loto (Nelumbo nucifera). Confesso che si tratta di una delle mie piante preferite e quindi ho pensato di mostrarla a tutti, anche se visto dal vivo l'effetto è ancora più affascinante!
Un grazie particolare alle colleghe di italiano e di arte, Prof.ssa Bonfiglioli e Prof.ssa Landuzzi, che sono venute da Malalbergo e mi hanno aiutata nelle riprese. Infine un ringraziamento speciale anche a Mirco di 3C: le musiche vengono dal suo ultimo disco, non perdetelo!!

Prof. Pantaleoni

venerdì 30 maggio 2014

Cellule taglia XXXL


Gli originali prototipi di cellule saranno in mostra in auditorium il pomeriggio della festa della scuola!
Vi aspetta in esposizione la versione XXXL di un mondo microscopico, ricostruito con i materiali più disparati ma soprattutto con grande inventiva e rigore scientifico.
Non mancate...

Proff. Pantaleoni & Pennacchia

lunedì 19 maggio 2014

L'ortica arriva a scuola!


Il nome scientifico dell'ortica è "Urtica dioica", attribuito a questa pianta erbacea perenne dal grande scienziato Linneo in persona.
Muniti di lenti di ingrandimento, microscopi collegati alla LIM e grande prudenza abbiamo scoperto ..sulla nostra pelle.. come riesce a difendersi l'ortica e capito da dove deriva la prima parte del nome di questa pianta.
Ci rimane da scoprire che cosa significa "dioica" ma per questo dovrete attendere la prossima lezione!
Complimenti alle classi per l'attenzione e la partecipazione e buono studio, giovani botanici.
Prof. Pantaleoni

venerdì 16 maggio 2014

Sulle spine per domani??



Bene ragazzi, il nostro laboratorio di domani inizierà con un bel mazzo di ORTICHE!
Niente paura, ci basterà un po' di prudenza per riuscire a non pungerci e con il microscopio scopriremo i segreti di questa strana pianta..
Prof. Pantaleoni