Sul sito degli Amici dell'Ortica vediamo i cuochi al lavoro con la pianta fresca, muniti di guanti e grembiuli (clicca qui). Ma quand'è che l'ortica smette di pungere per diventare un ingrediente di tagliatelle, tortelli e arrosti, gustoso ma soprattutto INNOCUO?!
Domanda apparentemente banale ma certamente importante!
Le nostre osservazioni in laboratorio ci hanno mostrato che per essere pronti con qualche osservazione basta il coraggio necessario per avvicinarsi all'ortica, unito a una torcia e una buona lente di ingrandimento oppure ancora meglio a uno stereo-microscopio. I peli di ortica sono costituiti da una singola cellula, molto grande e a forma di ampolla, al cui interno è presente un succo urticante ad alta pressione, che tra l'altro contiene anche istamina e acido formico (lo stesso veleno urticante usato dalle formiche per difendersi). La parete cellulare di questi peli ha l'apice silicizzato e quindi molto fragile: immaginate di avere per le mani un cristallo sottilissimo. Al minimo sfioramento l'apice del pelo può rompersi e il liquido urticante viene iniettato al.. malcapitato!
E' chiaro che una volta lavate, sbollentate e saltate in padella le armi di difesa dell'ortica saranno sicuramente "scariche" e rimarrà solo un ingrediente gustoso e nutriente :)
Trovate il video dell'esperimento completo eseguito dalle classi IB e IC, con il sottofondo musicale realizzato da Mirco di IIIC, nel post precedente.
Prof. Pantaleoni & Pennacchia
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